Confermati i 7 giorni per gli asintomatici e per chi ha avuto una sintomatologia lieve
Dalle istituzioni arriva una notizia molto attesa ed estremamente importante. La Commissione Tecnico Scientifica del Ministero della Salute ha approvato la “Circolare per la ripresa dell’attività sportiva degli atleti agonisti guariti dal Covid”, il cosiddetto “Return to Play”, il nuovo protocollo ideato dalla Federazione dei Medici Sportivi Italiani (FMSI). Confermati i 7 giorni per il ritorno all’attività per gli asintomatici, paucisintomatici e malati in forma lieve, 14 giorni per gli over 40.
La Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), tenendo conto dei protocolli, dell’efficacia dei vaccini nei confronti della malattia grave e ancor di più dell’evoluzione del quadro epidemiologico e clinico dell’infezione, ha pertanto optato per una revisione degli step da compiere per ritornare all’attività, ferma restando la necessità di identificare le possibili conseguenze dell’infezione sui vari organi e apparati, soprattutto a livello cardiovascolare e respiratorio e tenendo in considerazione anche gli effetti del decondizionamento dovuti alla malattia.
Non cambia la “classificazione” dei soggetti da parte del medico valutatore, che resta quella stabilita dal National Institutes of Health e presente nel precedente documento. Gli atleti positivi e con guarigione accertata secondo la normativa vigente (A), saranno suddivisi in tre sottocategorie. A1: infezione asintomatica o paucisintomatica e “Malattia lieve” (nessun ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche); A2: “Malattia moderata” (ricorsi a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche); A3: atleti che abbiano presentato “Malattia severa” o “Malattia critica”. La novità invece riguarda la distinzione dei soggetti inclusi nel gruppo A1 in relazione all’età, sopra o sotto i 40 anni compiuti, alla presenza o meno di patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia) e allo status vaccinale. Link Circolare Ministero della Salute
GLI ESAMI
Partiamo dal gruppo A1. Il primo “Return to play” prevedeva che venissero svolti, oltre alla visita medica effettuata dallo specialista in medicina dello sport, tre diversi approfondimenti diagnostici: test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico (ECG) e valutazione della saturazione di O2 a riposo, durante e dopo il test; l’ecocardiogramma color doppler; l’esame spirometrico con determinazione di: capacità vitale forzata (FVC), volume espiratorio forzato al primo secondo (FEV-1), indice di Tiffenau, picco di flusso espiratorio e flussi a volumi intermedi, e massima ventilazione volontaria (MVV). Le nuove disposizioni prevedono invece che le analisi ulteriori consistano in un Ecocardiogramma basale e un test da sforzo con monitoraggio elettrocardiografico continuo (anche con step-test) sino al raggiungimento almeno dell’85% della frequenza cardiaca massima, per gli atleti sotto i 40 anni e con anamnesi negativa per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare. Per coloro che invece superano i 40 anni e/o con anamnesi positiva per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare, in luogo del test da sforzo sarà necessario un test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico.
I TEMPI
Con le disposizioni precedenti gli esami in questione andavano eseguiti non prima che fossero trascorsi 30 giorni dall’avvenuta guarigione o non prima comunque che fossero trascorsi 30 giorni dall’avvenuta scomparsa dei sintomi. La decisione della FMSI è stata quella di ridurre sensibilmente questo periodo, così ad oggi gli approfondimenti potranno essere effettuati 7 giorni dopo l’avvenuta guarigione per gli atleti sotto i 40 anni, con anamnesi negativa per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare e che abbiano ricevuto la dose booster, ovvero abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, ovvero siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti. Mentre coloro che hanno superato i 40 anni, con anamnesi positiva per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare e per gli atleti che non abbiano ricevuto la dose booster, ovvero non abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, ovvero non siano guariti dall’infezione nei 120 giorni precedenti, l’attesa sarà di 14 giorni dall’avvenuta guarigione. Va infine aggiunto che, qualora un atleta dilettante del gruppo A1 intenda, per motivi agonistici di livello nazionale o internazionale, ridurre il periodo intercorrente tra l’avvenuta guarigione e l’esecuzione degli esami, potrà adottare il protocollo valevole per i professionisti che prevede la possibilità di ottenere il “Return to play” immediatamente dopo l’avvenuta guarigione. Sarà necessaria l’esecuzione di una visita medica effettuata dallo specialista in Medicina dello Sport integrata obbligatoriamente con i seguenti approfondimenti diagnostici: ecocardiogramma basale; test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico ed ecocardiogramma color doppler.
GRUPPI A2 e A3
In sostanza non cambia nulla per chi ha sviluppato una malattia moderata, severa o critica, data l’assenza di una solida evidenza scientifica circa la prevalenza e la gravità di eventuali complicanze a carico dei vari organi e apparati. Diventa pertanto obbligatorio integrare gli esami previsti dalle normative per la certificazione alla pratica della specifica disciplina sportiva con ulteriori approfondimenti diagnostici. Per il gruppo A2: test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico e valutazione della saturazione di O2 a riposo, durante e dopo il test; ecocardiogramma color coppler; ecocardiogramma Holter 24hr. Inclusivo di una seduta di allenamento o di sforzo; esame spirometrico con determinazione di: capacità vitale forzata (FVC), volume espiratorio forzato al primo secondo (FEV-1), indice di Tiffenau, picco di flusso espiratorio e flussi a volumi intermedi e massima ventilazione volontaria (MVV); esami ematochimici (Emocromo completo, ALT/AST, Gamma GT, Creatininemia, CPK isotipi cardiaci, LDH, PT/PTT, INR, Elettroforesi proteica, PCR, Ferritina, Esame urine completo). Il gruppo A3 dovrà svolgere gli stessi esami previsti per gli A2 integrati con il Cardiopulmonary Exercise Test (CPET). Il medico valutatore potrà richiedere, qualora ne ravvisi la necessità, accertamenti aggiuntivi per ciascun gruppo (A1, A2 e A3), mentre per gli atleti appartenenti ai gruppi A2 e A3, un’ulteriore visita dello specialista di branca competente in base al coinvolgimento d’organo. Per quel che concerne i tempi non cambia nulla: non prima che siano trascorsi 30 giorni dall’avvenuta guarigione.
CONCLUSIONE
Una volta terminati gli approfondimenti il medico rilascerà apposita “attestazione di ritorno all’attività”, che consentirà all’atleta di poter riprendere gli allenamenti e l’attività agonistica sotto l’attento controllo del medico sociale o del responsabile sanitario del club. Va infine ricordato che per gli atleti che non siano risultati positivi e per gli atleti positivi guariti già sottoposti a “Return to play” si deve procedere all’effettuazione della visita di idoneità nel rispetto della scadenza naturale della precedente certificazione, adottando il protocollo standard della disciplina. Gli atleti positivi guariti già sottoposti a “Return to play” che invece presentano una nuova positività da reinfezione, andranno considerati come nuovi positivi e, quindi, dovranno effettuare nuovamente tutta la procedura del “Return To Play”.